Oltre a quello dell’emocromo, è
indispensabile conoscere i seguenti valori:
§
Sideremia. E’ il valore che esprime la quantità di ferro (legato alla
transferrina) presente nel sangue. I valori medi oscillano da 50 a 160
microgr./100ml. nelle donne e, poco di più negli uomini. Un valore basso
indica una scarsa disponibilità del metallo.
§
Ferritina. E’ la proteina legandosi alla quale il ferro viene depositato
sopratutto nel fegato e nella milza. Valore di riferimento: 10-200 microgr./L.
Quando è inferiore alla norma è indice che anche i tessuti di riserva
sono poveri di ferro.
§
Transferrina. E’ la proteina con la funzione di trasportare il ferro per
sintetizzare l’emoglobina.
Valore di riferimento 2-4 g/L. Se il valore si alza significa che
l’organismo tenta di compensare la carenza di ferro.
N.B.
I valori di riferimento sono indicativi e possono variare da laboratorio a
laboratorio, poichè dipendono dalle metodiche e dalle apparecchiature
utilizzate.
I quadri di anemia conclamata sono evidentemente
semplici da individuare, mentre quello che è importante da mettere in
evidenza è lo stato di anemia latente. In
questo caso i valori dell’emoglobina sono del tutto normali, ma il tasso
di ferritina tende ad abbassarsi e contemporaneamente quello della
transferrina ad alzarsi. Quando incontrate questo quadro, ATTENZIONE,
siete sulla strada dell’anemia e dovete “correre” ai ripari.
In che modo? Innanzi tutto riducendo il carico degli
allenamenti fino anche a sospenderli per un periodo. E’ inutile
insistere: a questo punto siete già in una spirale che vi trascinerà
sempre più in basso, specie a livello di prestazione. Conviene
senz’altro recuperare completamente poiché questo è l’unico modo per
anticipare i tempi.
Bisogna inoltre considerare che alcune sostanze
presenti nei cibi – ossalati, carbonati (calcio), fosfati, i tanniti del
vino, del tè e del caffè, le proteine del latte e delle uova –
favoriscono la formazione di complessi del ferro insolubili e quindi non
assorbibili. Al contrario, invece, la presenza di alcune sostanze
antiossidanti, tra le quali la vitamina
C, facilitano il passaggio dallo stato di ione ferrico (come si trova
solitamente negli alimenti) a quello ferroso (assorbibile). Questo per
rimarcare che è inutile mangiare alimenti ricchi di ferro se non si
osservano alcune fondamentali regole:
Se mangiate carne
§
Deve
essere poco cotta, assunta a stomaco vuoto e accompagnata da molto limone
o da una spremuta di agrumi.
§
Durante
questo pasto, e nelle due ore successive, vanno assolutamente evitati:
pane e simili, latte, uova, vino, tè e caffè.
La consuetudine di prendere il caffè subito dopo
pranzo sembra ridurre il suo assorbimento fino al 39%.
Per coloro che non amano la carne
Niente paura! Contrariamente a quanto si pensa (e
dimostrato dai tanti atleti vegetariani, anche di altissimo livello), il
ferro contenuto nei vegetali non solo è facilmente assimilabile (se non
altro per il fatto che è sempre “naturalmente” associato, in tali
alimenti, alla vitamina C e ad altri fondamentali metalli), ma lo è anche
in quantità adeguate. I germogli (dei cereali o dei legumi) sono una
fonte insostituibile di aminoacidi, vitamine e ferro. Comunque, il ferro
si trova anche in: spinaci, prugne, patate, lattuga, carote, nocciole,
mandorle, segale, riso, cipolle, cavoli, albicocche, pere, arance e (ai
livelli della carne) nel lievito di birra (vedi articoli precedenti).
Attenzione anche a non esagerare con i reintegratori o con i cibi
arricchiti, che vanno tanto di moda. Un esempio per tutti: solo due sole
porzioni di cereali arricchiti sono già in grado di sovraccaricare
l’organismo di ferro, tanto da bloccare l’assorbimento dello zinco
(fondamentale per le difese immunitarie).
Ma allora questo ferro fa bene o no? Parliamone.
Il ferro
è uno degli elementi più antichi e più importanti esistenti sul nostro
pianeta. Esso svolge un importantissimo ruolo nei processi metabolici e di
ossidazione intracellulare, e interviene nella produzione (udite udite) di
carnitina (un composto azotato
non proteico, indispensabile per l’ossidazione degli acidi grassi),
nella sintesi del collagene e di diversi neurotrasmettitori cerebrali,
garantendo il buon funzionamento del sistema immunitario e proteggendo
l’organismo dai danni provocati dai processi ossidativi. E’ il più
importante elemento oligodinamico, in grado, cioè, di modulare alcune funzioni
organiche anche in piccolissime
quantità. Ed è proprio questo il punto!
Il ferro non ha soltanto proprietà benefiche,
infatti, sia in caso di carenza sia di eccesso, può essere dannoso.
Questo pericolo non è da sottovalutare soprattutto nei maschietti in
quanto l’organismo non è in grado di espellere la quantità in eccesso
se non tramite le perdite di sangue! Se da una parte stimola le difese
immunitarie, dall’altra, in eccesso, sembra essere un buon “pasto”
per alcuni batteri che ne hanno bisogno per crescere. Alte concentrazioni
di ferro nel sangue sembrano favorire la produzione di radicali liberi e
distruggono la vitamina E (grande antiossidante), con conseguente
perossidazione dei lipidi (= malattie artritiche) e, secondo alcuni
studiosi statunitensi, può essere la causa di una maggiore incidenza di
malattie coronariche. Assunto a lungo e a dosaggi abbondanti è certamente
tossico, si accumula in diversi
tessuti, specie nel fegato sovraccaricandolo funzionalmente. Anche se
non si identificano sintomi specifici , sono invece evidenti
i disturbi che gli integratori a base di ferro presenti in commercio
possono causare: dolori addominali, diarrea o costipazione. Come mai ?
Pensateci!
A questo punto sapete abbastanza sull’anemia e sul
ferro. Controllate la vostra salute e non lasciatevi fuorviare dalle
pubblicità abbondantissime sui periodici di settore, assumete ciò di cui
avete bisogno mediante un’alimentazione corretta
e variata e, soltanto in caso di reale necessità, dopo aver
eseguito appropriate analisi e sempre sotto controllo medico, adottate
tutti quegli accorgimenti necessari a superare un momento di difficoltà
del vostro organismo, senza sperare in sconti promessi da ingannevoli
quanto interessate “pseudoinformazioni”. Non credete alle “
CURE PREVENTIVE “ riguardo al ferro, poiché
quest’importante elemento oltre un certo limite è tossico, per
cui l’organismo, se non ne necessita, lo elimina o quando non può farlo
lo “seppellisce” in fondo al fegato in ogni caso con grande fatica
metabolica